Aphrodite

Un'australiana in terra ellenica.Solo come background concept,sia chiaro.Però funziona. E se nel precedente "X", tutto aveva un sapore squisitamente vintage, qui si guarda addirittura avanti. Il suono, pulito e cristallino come ai tempi del gemellino elettronico "Fever", inonda il mar Egeo e lo prepara alle feste d'estate. Tutto in equilibrio in questo "Aphrodite". L'incastro umano della torre di corpi che anela al cielo nel video del primo singolo "All the lovers". La produzione che riesce a non snaturare (e meno male) quel Kylie sound ormai così distintivo nel gran mercato del pop. La successione melodica che non ha scossoni o frenate ma ancheggia dritta dritta sui suoi binari. Più coeso di "X" ma meno ardito. Non futuristico ma nemmeno obsoleto. Easy come dovrebbe essere un buon disco pop ma non leggero da sembrare inconsistente. Per Kylie si muovono sempre i migliori e anche se non c'è un altro "la la la" da incollare ai subwoofer, è facile trovare qua e là ottime canzoni. E se la differenza è davvero poca tra buone (Get outta my way), molto buone (Better than today) e ottime (Illusion), i tre minuti di puro ipnotismo electro di "Closer", valgono da soli il giro turistico nella terra delle divinità.

Frizzante, leggero, ironico, assolutamente “da ballare” e “da canticchiare” durante la giornata. Un disco energico che si fa ascoltare e conquista. La voce di Kylie Minogue è sempre precisa ed intonata ed ha quel tocco sensuale ed elegante che la rende unica. Una piccola critica? I vari concerti live di Kylie hanno mostrato il suo alto livello tecnico; sarebbe bello che nel prossimo album ci fosse qualche canzone più complessa, che richieda maggiori virtuosismi. Qualche canzone che permetta a Kylie di “giocare” di più con la sua voce, mostrando così le sue qualità vocali. Qualche canzone che in questo cd manca…