Smallville Italia

Racconti horror, postateli qui

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Paul L.
view post Posted on 1/6/2004, 13:23




Postate qui i vostri racconti horror

eccone uno scritto da me si intitola "Quale verità?"

Emma dormiva tranquilla nel suo letto quando un improvviso rumore la svegliò. Si alzò di colpo dal letto e si guardò intorno, rimase seduta su letto per un po’, e poi si adagiò di nuovo. E di nuovo quel rumore. Non sembrava venire da fuori e Emma si alzò per dare un’occhiata si diresse verso la cucina. Provò ad accendere le luci ma non c’era corrente, e così corse a prendere la torcia che teneva nel cassetto e la accese. Non appena accese la torcia, cominciò a udire degli strani versi, quasi dei lamenti, che provenivano dal ripostiglio.
Emma si avvicinò alla porta e vi accostò l’orecchio. I lamenti venivano da lì. Emma aveva un po’ paura ma si fece coraggio e aprì la porta. Accucciato in un angolo, c’era un piccolo bambino, che ad occhio poteva avere quattro anni, che stava piangendo. “Chi sei?” disse Emma illuminandolo con la torcia, “Cosa ci fai in casa mia? Come sei entrato?”.
Il bambino alzò la testa e la guardò fissa negli occhi senza rispondere.
“Avanti! Rispondi! Chi sei? Come hai fatto ad entrare? Rispondimi!” continuava Emma, ma il bambino stava lì, seduto in un angolo e la fissava. Emma si avvicinò e lui si coprì il viso con le braccia. “Non avere paura! Stai tranquillo! Dimmi, come ti chiami? E come sei entrato in casa?”. Il bambino stette in silenzio, poi alzò di nuovo la testa verso Emma e disse con aria spaventata: “Ti prego… non farmi del male…ti prego…non picchiarmi… ti prego..”.
“Ma non voglio farti del male. Tranquillo, calmati.”
Ma il bambino continuava “Ti prego… non farmi male… per favore….”
Emma si chinò e lo accarezzò dolcemente, “Non avere paura, dimmi come ti chiami.”
“No…non posso…” disse il bambino. “Perché non puoi? Avanti, non voglio farti del male, non preoccuparti.”
“No…lasciami andare…sono ancora piccolo…non farmi male…ti prego…”
Emma si alzò, indietreggiò e guardandolo con aria inquietante gli disse “Ho capito! Ho capito chi sei!” Emma indietreggiò ancora, “Ah! Voi umani non imparerete mai chi comanda qui! Non avete capito che la vostra razza inferiore e destinata all’estinzione!” Emma si voltò e dalla bocca gli spuntarono degli enormi denti simili a delle zanne, le unghie si allungarono come artigli e dalla schiena fuoriuscirono delle orribili scaglie, si gettò sul povero bambino e lo sgominò a sangue, mentre delle terrificanti urla di dolore gli uscivano dalla gola, finché Emma, diventata un ripugnante mostro, lo divorò vivo.
“Stupidi esseri umani. Non capirete mai che siamo noi i nuovi padroni di questo pianeta. Potete nascondervi finché vi pare, tanto vi troveremo ovunque… maledetto bambino, mi ha fatto perdere il sonno…” e così dicendo tornò a letto.
 
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Linx
view post Posted on 1/6/2004, 13:39




Il tema è carino,peccato ci siano un po' troppe ripetizione (soprattutto all'inizio)ed alcuni vocaboli usati in modo improprio (tipo "lo sgominò a sangue").
 
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Sakura_chan
view post Posted on 1/6/2004, 13:46




CITAZIONE
Il tema è carino,peccato ci siano un po' troppe ripetizione (soprattutto all'inizio)ed alcuni vocaboli usati in modo improprio (tipo "lo sgominò a sangue").

Quoto! Inoltre è un pò incongruente il fatto che prima Emma sembra volere proteggere il bambino e poi di colpo lo mangia!
Devi trovare un fatto scatenante o spiegarlo meglio
 
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Venom86
view post Posted on 1/6/2004, 13:56




deve essere sviluppato meglio ma l'idea della razza di mostri che controlla la terra è interessante
 
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Paul L.
view post Posted on 1/6/2004, 15:07




è vero
 
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Venom86
view post Posted on 1/6/2004, 17:02




CITAZIONE (Paul L. @ 1/6/2004, 16:07)
è vero

e questa razza sono alieni oppure mostri mutanti magari creati proprio dagli uomini? O addirittura demoni?
 
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Paul L.
view post Posted on 1/6/2004, 18:48




no sono una nuova razza creata dagli umani
un esperimento malriuscito dalle conseguenze terribili
 
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Paul L.
view post Posted on 1/6/2004, 18:49




eccone un altro il titolo è "Morte rossa" ma se volete potete suggerirmi un titolo migliore

Mary raccolse la sigaretta ancora accesa che Jim aveva gettato sull’erba e gliela lanciò contro.
- Ma che fai?- urlò Jim.
- Questa la devi spegnere prima di gettarla. Potrebbe scatenare un incendio!-
- Ma quante storie! Ecco.- disse dopo averla spenta per bene.
- Ragazzi! Non è meglio andare adesso?- esclamò Mary rivolta ad Alex e Susan, che erano seduti sul tronco di un albero. Alex gli fecce un cenno poi si alzarono e si avviarono verso l’auto.
Erano le otto di sera, il sole era tramontato e tra non molto il buio avrebbe invaso il boschetto dove si erano recati per una gita. Caricarono la macchina e partirono verso casa, ma dopo pochi chilometri, la macchina si fermò improvvisamente.
- Hai messo la benzina prima di partire?- disse Mary al ragazzo, che se n’era dimenticato.
- Che facciamo adesso?-
Fuori era ormai buio e faceva anche freddo. All’orizzonte si vedeva la luna splendente come sempre.
Jim chiamò il soccorso stradale e gli dissero che sarebbero arrivati tra qualche ora a causa del traffico in città.
- Perché non cerchiamo un riparo?- disse Alex accorgendosi che stava per piovere.
- Meglio aspettare qui. Un po’ di pioggia non fa male.- rispose Mary, ma la pioggia presto divenne un temporale, e cercarono di rifugiarsi in macchina ma Jim aveva chiuso la portiera dell’auto e le chiavi erano dentro…
- Che imbranato che sei!- esclamò Mary.
Si incamminarono lungo la strada e quando intravidero una piccola casa nel bosco, si precipitarono contro.
Provarono a bussare ma nessuno rispose. Dentro era buio, le finestre erano aperte e Alex provò a chiamare qualcuno ma non ricevette alcuna risposta. Entrò dalla finestra e aprì la porta dall’interno per far entrare gli amici, cercarono in tutta la casa, ma questa era completamente vuota.
- E’ disabitata! Meglio così, aspetteremo qui il soccorso stradale.-
- Io ho un po’ di paura.- disse Susan.
- Di che ti preoccupi? Non c’è nulla da temere, ci sono io.- la rassicurò Alex.
Uno sfavillio rossastro attirò l’attenzione del ragazzo, che incuriosito, si affacciò alla finestra ma non vide alcunché.
- Cosa c’è?- gli chiese Jim.
- Niente. Mi era sembrata di vedere una luce. Mi sarò sbagliato.-
Intanto fuori prorompevano tuoni e fulmini.
Jim cercò qualcosa da mangiare, e trovò un pezzo di dolce in frigorifero, che sembrava ancora buono.
- Non vorrai mangiarlo?- gli chiese Mary.
- Perché? E’ ancora buona.-
- Non puoi mangiare qualcosa che trovi in una casa disabitata!-
- Ma cosa importa? Qualcuno ne vuole un po’?-
Gli altri tre risposero tutti di no.
Alex notò di nuovo lo sfavillio rosso di prima, ma proprio sul pezzo di dolce che stava mangiando Jim.
- Aspetta! Non mangiarlo!-
- Che c’è?- disse posando il dolce.
- C’è qualcosa che brilla sopra.-
- Io non vedo nulla.- rispose e addentò la fetta di dolce.
- Secondo me non dovresti mangiarlo.-
- Sembra un po’ piccante questo dolce. Mi brucia un po’ la gola.-
Mary si era recata in cucina, la luce non funzionava, e aprì il frigorifero dove Jim aveva trovato la torta. Sul lato del frigo c’era una luce rossa che sembrava muoversi. Avvicinò lo sguardo per vedere meglio ma quella luce la accecava, chiamò gli altri e gli mostrò ciò che aveva trovato. Jim cominciò a preoccuparsi, aveva mangiato tutto il dolce, e forse anche quella strana roba rossa che brillava.
Ad un tratto Jim si sentì male, cominciò a tossire violentemente, non si reggeva più in piedi, un tremendo dolore allo stomaco lo fece accasciare per terra, poi dalla bocca cominciò ad uscire un fiume di sangue, le braccia si riempirono di grosse e inquietanti macchie rosse e pian piano, si propagarono tutto il corpo.
Mary, Alex e Susan lo guardavano pietrificati dallo spavento.
Le macchie si gonfiarono ad una ad una, poi esplosero letteralmente e da queste uscì quella sostanza rossa brillante che era nel frigo, ma questa sembrava camminare, e avanzava velocemente verso di loro, mentre il povero Jim si dimenava e moriva dal dolore.
I tre ragazzi scapparono dalla cucina e cercarono di scappare dalla casa, ma fuori videro gli alberi totalmente coperti da quella sostanza, che si muoveva e gli andava in contro. Mentre tornavano in casa, Susan inciampò in un sasso e fu assalita dalla sostanza che cominciò a penetrare nella pelle, la ragazza si sentiva bruciare poi riuscì a rialzarsi ma ci fu la stessa scena di Jim, si accasciò per terra e il suo corpo si ricoprì di macchie dalle quali uscì altra sostanza.
Mary e Alex ritornarono in casa terrorizzati, poi notarono che la sostanza rossa che si avvicinava a loro, si fermò quando giunse davanti alla luce proveniente da una lampada ad olio.
- Ma che diavolo è?- urlò Mary piangendo.
- Non lo so, ma non deve amare molto la luce.-
Raccolse la lampada e si fece strada uscendo dalla casa.
Non appena avvicinava la lampada alla sostanza rossa, questa si scansava e indietreggiava.
Riuscirono a tornare sani e salvi alla macchina, e poco dopo arrivò il soccorso stradale.
Gli raccontarono tutto ma non credettero ad una sola parola, i corpi dei loro due amici sparirono e non furono mai trovati...
 
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Sakura_chan
view post Posted on 1/6/2004, 20:20




Buono! Meglio del primo!
E' anche abbastanza intrigante!
Prima dei "ma" metti la virgola, però........
Occhio di nuovo alle ripetizioni

CITAZIONE
- Hai messo la benzina prima di partire?- disse Mary al ragazzo, che se n’era dimenticato.
- Che facciamo adesso?-

Non unire cosa Mary chiede a cosa il ragazzo risponde. Semmai fallo dire al ragazzo che se ne è dimenticato.

CITAZIONE
si precipitarono contro.

Meglio: vi si precipitarono

CITAZIONE
aprì la porta dall’interno per far entrare gli amici, cercarono in tutta la casa, ma questa era completamente vuota

Metti un punto tra la prima e la seconda frase.

CITAZIONE
Susan inciampò in un sasso e fu assalita dalla sostanza che cominciò a penetrare nella pelle, la ragazza si sentiva bruciare poi riuscì a rialzarsi ma ci fu la stessa scena di Jim, si accasciò per terra e il suo corpo si ricoprì di macchie dalle quali uscì altra sostanza.

Togli il pezzo "ci fu la stessa scena di Jim" non suona bene, e poi dividi magari con un punto e virgola "Jim" da "si".
 
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VaranasiBoy86
view post Posted on 2/6/2004, 10:10




CITAZIONE (Sakura_chan @ 1/6/2004, 21:20)
CITAZIONE
- Hai messo la benzina prima di partire?- disse Mary al ragazzo, che se n’era dimenticato.
- Che facciamo adesso?-

Non unire cosa Mary chiede a cosa il ragazzo risponde. Semmai fallo dire al ragazzo che se ne è dimenticato.

CITAZIONE
si precipitarono contro.

Meglio: vi si precipitarono

CITAZIONE
aprì la porta dall’interno per far entrare gli amici, cercarono in tutta la casa, ma questa era completamente vuota

Metti un punto tra la prima e la seconda frase.

CITAZIONE
Susan inciampò in un sasso e fu assalita dalla sostanza che cominciò a penetrare nella pelle, la ragazza si sentiva bruciare poi riuscì a rialzarsi ma ci fu la stessa scena di Jim, si accasciò per terra e il suo corpo si ricoprì di macchie dalle quali uscì altra sostanza.

Togli il pezzo "ci fu la stessa scena di Jim" non suona bene, e poi dividi magari con un punto e virgola "Jim" da "si".

Ottime osservazioni!

Preferisco il secondo racconto, comunque.. continua così!

Ne aspettiamo altri, eh!
 
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Paul L.
view post Posted on 2/6/2004, 18:22




Grazie!
 
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Paul L.
view post Posted on 3/6/2004, 11:53




eccone un altro
La realtà degli incubi

Quell’universo sconosciuto, adesso Chris si trovava proprio lì. In quel posto i suoi incubi erano reali. I mostri, il suolo ferrato, i muri trasudanti liquidi, quelli erano tutti i suoi incubi infantili.
Nemet era scomparso. Si trovava in quel posto da solo, con centinaia di mostri che cercavano di ucciderlo.
Cominciò a correre indietro per uscire dal parco, ma l’entrata non c’era più, al suo posto solo un altro angosciante muro ingiallito da quegli strani liquidi. Le creature lo circondarono, ma riuscì a salvarsi correndo dall’altra parte prima che potessero bloccarlo, aprì un enorme cancello arrugginito che emise uno scricchiolio agghiacciante. Si trovò in un'altra zona, su delle panchine insanguinate giacevano i cadaveri di bambini mutilati e decapitati, i loro volti sfigurati esprimevano orrore, violenza e disperazione. Dovette voltarsi per trattenere dei conati di vomito, ma dall’altra parte lo spettacolo era altrettanto disgustoso. Decine di persone, impiccate sopra un rogo ancora ardente, con migliaia di ragnetti, vermi, mosche e scarafaggi che sgusciavano sui loro corpi decomposti.
Corse via cercando di scampare a quell’orrore, ma in tutte le altre parti del parco c’era uno spettacolo angosciante. Mostri che divoravano cadaveri decomposti, vermi che spuntavano dalle carni dei poveri corpi esanimi di quelli che una volta erano bambini che giocavano spensierati in quel parco. Continuava a correre disperato, cercando di trovare un rifugio da quegli incubi, e giunse davanti un tombino con una scala, decise di scendere, esausto da quelle tremende visioni.
Si ritrovò nelle fogne. Scarafaggi e piccoli ragni passeggiavano veloci sul suolo infangato. Andò avanti.
Era buio, il silenzio era rotto solo dai suoi passi e dallo sgusciare via degli insetti. Chris non si trattenne più di tanto, cominciò ad urlare, strepitare, spiaccicò tutti gli scarafaggi e i ragni che infestavano quel posto, prese a sbattere calci e pugni sui muri e su qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, poi scoppiò in un pianto liberatorio.
- Basta!!!- gridava esausto.
- Sono stanco!!! Voglio andarmene di qui!!!-
- Non m’importa chi sono, qual’è il mio compito! Non m’importa di quel Nemet, non m’importa più di Niki, di nessuno più!!! Voglio solo andarmene, non resisterò a lungo in questo posto, sono deciso a farla finita!!!- urlando fino allo sfinimento estrasse la pistola e se la puntò alla testa, deciso a farla finita con quell’incubo che lo aveva ormai sgomentato fin troppo.
Ad un tratto accadde l’impensabile.
- Non farlo! Abbiamo bisogno di te.- esclamò un fievole voce dal nulla.
Per un istante fermò quella pazzia. Stette a pensare a quella vocina, poi si ripuntò la pistola alla testa, credendo di aver immaginato quella voce. Poi di nuovo…
- No! Ti scongiuro, non farlo!-
Questa volta ne era sicuro, quella voce non se l’era immaginata, ma non veniva da fuori né dalle fogne. Quella voce veniva di dentro di sé, e sembrava la voce di… Amy, sua moglie… morta.
- Amy?! Sei tu?- chiese ancora in fase di pazzia.
Non ricevette alcuna risposta e pensò che fosse davvero impazzito, poi…
- Non puoi far finire tutto così. Cosa credi di risolvere in questo modo?-
Chris si guardò intorno, ma era circondato solo da buio e desolazione. Provò a parlare, ma la voce gli venne a mancare.
- Stammi a sentire, abbiamo fatto tanto finora. Vuoi che sia tutto buttato all’aria per una simile sciocchezza?-
Non riusciva a parlare, si sentiva stringere la gola, e qualcosa sembrò sollevarlo, quando si accorse di levitare nell’aria.
Poi improvvisamente si sentì mollare e cadde pesantemente al suolo.
La voce gli era tornata, guardò la pistola, ripensò alle parole di quella voce, ripensò ad Niki, a Amy, e decise di non arrendersi.
Proseguì lungo le buie e silenziose fogne fino a raggiungere un'altra scala verso l’alto.
Salì e si ritrovò di nuovo nel parco, ma in un’altra zona, molto ampia e circondata da un’enorme recinzione di acciaio, si era fatto di nuovo buio, guardò il pavimento interrottò in alcuni punti da buchi nei quali non riusciva a vedere il termine. Era ancora in preda a quel terribile incubo, ma resistette e andò avanti. Arrivò davanti una giostra dei cavalli, stette a fissarli per un po’, notando qualcosa di strano. Non erano come in tutte le giostre, questi sembravano cavalli veri! Afferrò un lungo bastone dal pavimento e ne colpì uno.
Seguì un nitrito spaventoso. Gettò il bastone e scappò via terrorizzato, correndo senza guardare avanti sbatté conto un pesante muro, poi perse i sensi e cadde sul pavimento.

Ora era davanti una grande scala di ferro, cos’era successo? Com’era finito lì?
Salì su per la scala mentre osservava in lontananza dei ragni che se ne stavano pendenti da sottili ragnatele a fissarlo, con un’espressione di puro terrore. Quando arrivò in cima si accorse di trovarsi all’entrata delle montagne russe, c’era la cabina di controllo chiusa da una robusta porta d’acciaio, ma c’era qualcosa di strano. Il binario dove correva il carrello era chiuso e dall’altra parte non c’era… niente. Pensò che quella fosse l’unica strada possibile e si avviò lungo il binario, ma dopo che ebbe percorso abbastanza metri per garantirgli di non poter più tornare indietro, vide davanti a lui delle luci, erano fari, si facevano sempre più grandi, sempre più vicini finché si accorse che quelle luci erano dei carrelli che venivano a tutta velocità verso di lui, cercò disperatamente di tornare indietro, ma venne investito e…

Si risvegliò dopo qualche minuto rendendosi conto di non trovarsi più dov’era.
Era sempre nel parco ma era stato trascinato fino ad un grande cancello arrugginito, quando si rialzò confuso e si guardò intorno.
- E’ stato solo un sogno! Ma come sono finito qui?- pensò.
Intorno a lui c’era un’enorme voragine nel pavimento, si vedeva solo un buio inquietante, e non avendo altra scelta, varcò la soglia di quel grande cancello. Percorse un lungo tratto di strada ferrata, finché non si imbatté in uno spaventoso drago, era quello che aveva già incontrato tempo prima, Tyrakel, il drago di Nemet, che cominciò ad attaccarlo, scappò via dall’altra parte e giunse davanti a delle scale di ferro e cominciò a preoccuparsi. Quelle scale erano identiche a quelle del suo incubo che aveva appena avuto, infatti erano proprio le stesse! Salì non avendo scelta, poiché il drago non gli dava tregua, vide di nuovo i ragni in lontananza pendenti da una sottile ragnatela, arrivò in cima e lo spettacolo fu lo stesso ma questa volta la porta della cabina di controllo era aperta.
Un grande pezzo di quella che sembrava strana carne, pendeva dal soffitto emanando una puzza insoffribile. Guardò il pannello di controllo e notò una luce azzurra puntata su “ON”. Non perse tempo che tirò la levetta e la posizionò sull’ “OFF”. La luce si fece rossa, usci dalla cabina appena in tempo per scappare sui binari, il drago si era alzato in volo per inseguirlo, ma fortunatamente era molto lento, e riuscì a malapena a stargli dietro.
Improvvisamente, apparve una luce all’orizzonte, erano di nuovo quei fari, si voltò indietro, il drago non lo inseguiva più, ma i carrelli sparati a tutta velocità venivano verso di lui. Cosa doveva fare? Ci pensò un attimo, era andato troppo avanti e non poteva tornare indietro, e senza esitare, si lanciò nel vuoto, schivando i carrelli per un pelo.
Atterrò pesantemente sopra un piccolo palco, dietro di lui dei riflettori accecanti illuminavano delle sedie davanti al palco.
- Sono vivo! Sono ancora vivo!- pensò incredulo di essere sopravvissuto.
- Dove sarò finito adesso? Dov’è l’uscita?- pensava mentre si aggirava nel parco.
- Ma perché sono entrato in questo maledetto parco? Non potevo andare da un’altra parte, proprio qui!- pensava.
Su una sedia gli sembrò di intravedere un foglietto, si avvicinò e lo raccolse. “Aiuto” c’era scritto.
- Aiuto? Chi può aver lasciato un biglietto così?-
Andò avanti finché non raggiunse una piccola capanna.
Cercò di entrare nella capanna ma la porta era stata sigillata, ad un tratto caddero dall’alto una miriade di ragni e altre creature, e ricominciò la sua fuga, attraversò un piccolo cancello e lo richiuse subito dopo sperando di rallentare i mostri che lo inseguivano. Però, quando giunsero davanti al cancello, i mostri si fermarono per un po’ e poi si allontanarono come se qualcosa li avesse spaventati. Chris si accorse che le creature non lo inseguivano più ma si accorse anche di trovarsi in un posto mai visto prima.
- Dove sono finito adesso? Non mi piace per niente questo posto!- pensò.
E infatti aveva ragione, era finito in un lugubre cimitero, ma cosa ci faceva un cimitero in un parco giochi?
Ma quello era l’universo degli incubi, tutto era possibile.
Diede un’occhiata a quelle che erano le lapidi del cimitero, e lesse i nomi scolpitici sopra ma solo alcune lapidi erano leggibili, tutte le altre erano state consumate dal tempo. Non conosceva quei nomi.
Ora però doveva uscire da quel posto, andò avanti ma si trovò solo un altro muro ingiallito da quei nauseanti liquidi organici che gli scorrevano sulla superficie. Aggirò tutto il muro ma tornò all’inizio, cercò di tornare indietro, ma i mostri se ne stavano appostati a pochi metri dal cancello, aspettando che uscisse. Era in trappola, non c’erano più vie d’uscita.
- Non può andare così! Qualcosa deve succedere! Deve esserci un modo per uscire da questa situazione!- continuava a ripetere tra se e se, sforzandosi per trovare una soluzione.
- Se non fossi mai venuto in questa città! Ora me ne starei con Niki a casa, al caldo sul divano, guardando la tv. E invece sono venuto in questa maledetta città!!!- ripeteva.
Stava ormai per perdere le speranze, ma qualcosa doveva ancora succedere.
Ad un tratto udì un boato enorme, poi dei lamenti lontani, che cominciarono ad avvicinarsi, poi le lapidi cominciarono a tremare fino a staccarsi dal terreno, il suolo si riempì di spaccature dalle quali uscirono dei… zombie!
- NO!!! Non bastavano quelli la fuori! Ora anche i morti viventi!- urlò spaventato mentre i zombie si avvicinavano a lui lentamente, barcollando ed emettendo spaventosi lamenti. Scappò via ma i muri ingialliti erano sempre lì, all’improvviso il cancello da cui era entrato si spalancò, tutte le creature che lo aspettavano fuori, si precipitarono e tutti insieme, mostri, zombie, ragni e le altre creature, accerchiarono Chris, che cercava inutilmente di resistere. Ma…
Le creature si lanciarono sul povero Chris, assetati di sangue. Brandelli di carne schizzavano via, strappati a morsi dalle creature…



ma postatene anche voi qualcuno se vi va...

Edited by Paul L. - 3/6/2004, 12:54
 
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Paul L.
view post Posted on 6/6/2004, 14:52




Ne sto preparando un'altro molto carino
 
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violator93
view post Posted on 24/12/2008, 00:04




Molto particolare e strana come idea! complimenti!
 
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~Kagura
view post Posted on 30/10/2009, 14:38




annalucia lo ai fatto tu questa cs?
 
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28 replies since 1/6/2004, 13:23   45379 views
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