Cronologia
Ritratti
1807 |
Nasce a Nizza il 4 luglio suddito di Napoleone I. Il padre era originario di Chiavari, la madre di Loano. Autodidatta, si interessa soprattutto di matematica, astronomia e geografia. Nel porto di Nizza, a contatto con i marinai, apprende tutti i segreti dell'arte nautica. |
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1821 |
E' iscritto nei registri dei marinai di Nizza. |
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1824 1825 |
Compie il primo viaggio a Odessa sulla nave "Costanza"; in seguito, sulla "Santa Reparata", di proprietā del padre, naviga lungo le coste francesi. L'anno dopo raggiunge Fiumicino. Di qui visita Roma dove si ferma per un mese. |
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1826 1833 |
Come marinaio viaggia soprattutto nel Mediterraneo orientale e nel Mar Nero, con navi a vela da 200 t. Nel 1827 giunge sino alle Canarie. Sulla "Clorinda" incontra i sansimoniani, poi, a Taganrog, Giambattista Cuneo che lo inizia alla Giovine Italia (1832). probabilmente nell'estate del 1833, a Marsiglia, conosce Mazzini. |
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1834 |
Si arruola nella Marina Sarda; Mazzini gli affida il compito di organizzare un'insurrezione a Genova, collegata ad un moto nella Savoia. Il progetto fallisce; aiutato da alcune popolane fugge a Nizza e a Marsiglia. Viaggia alla corte del bei di Tripoli. |
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1835 1847 |
Vive in sud America. Combatte in difesa della Repubblica de Rio Grande do Sul contro l'Impero Brasiliano e della repubblica Uruguaiana e contro il dittatore Argentino Rosas; nel 1839 incontra Anita, che sposerā nel 1842. Dal matrimonio nasceranno Rosita, Menotti, Teresita e Ricciotti. |
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1847 1849 |
Offre i suoi servigi al papa. Ha notizie delle riforme di Pio IX e di Carlo Alberto e torna in Italia (aprile 1848) sulla nave "Bifronte", che egli ribattezza "Speranza". Giunge a Nizza nell'estate, poi va a Genova con 63 seguaci. Ha accoglienze entusiastiche (3 luglio). Si reca a Roverbella, quartier generale di Carlo Alberto e ha un incontro con il Re, piuttosto restio a servirsi di Lui. A Milano il Governo Provvisorio gli affida un reparto di 1500 uomini, con i quali egli opera sul Lago Maggiore, anche dopo l'armistizio Salasco. E' costretto ad arrendersi a Radetzky e a ritornare a Nizza. Si reca poi in Toscana e nello stato Pontificio, dove, dopo la fuga di Pio IX č instaurata la Repubblica Romana. E' eletto deputato alla Assemblea Costituente. Entra in Campidoglio il 5 febbraio e organizza un esercito. A Roma si forma un Triunvirato Mazzini - Saffi - Armellini. Pio IX chiede aiuto alla Francia, all'Austria, alla Spagna e ai Borboni di Napoli. In aprile i francesi giungono a Civitavecchia; il 30 aprile Garibaldi respinge un loro attacco a Roma. Affronta e vince i napoletani il 9 maggio a Palestrina e il 19 a Velletri. Il primo giugno scade l'armistizio con i francesi, rinnovato ma tradito da Oudinot. Il 2 giugno il nemico attacca Villa Corsini, il Casino dei Quattro Venti e Villa Pamphili, punti strategici della difesa di Roma; resiste solo l'avamposto del Vascello, al comando di Giacomo Medici. Garibaldi fugge da Roma, caduta il 2 luglio, inseguito da quattro eserciti. Il 4 agosto muore Anita alla fattoria Guiccioli presso Ravenna. Comincia la stesura delle Memorie autobiografiche. |
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1849 1854 |
Secondo esilio; nel settembre del 1849 č arrestato a Chiavari e portato a Genova. Si imbarca per Tunisi e Tangeri, dove soggiorna per 6 mesi. Si reca poi a New York, accolto dalla comunitā italiana e da esuli socialisti francesi e inglesi. Lavora nella fabbrica di candele di Antonio Meucci. Nuovamente capitano di marina, viaggia lungo l'America centrale, in Estremo Oriente sino in Cina e in Australia. Torna in Italia si ferma a Londra dove incontra Mazzini. |
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1854
1855 |
Giunge a Genova, durante i colera; si offre volontario per l'assistenza. E' in dissidio con Mazzini (moti del 1854, guerra di Crimea). Comincia a costruirsi la casa a Caprera (1855). Capitano di prima classe fa viaggi di piccolo cabotaggio. |
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1856
1857 |
Progetta un'incursione sull'isola di Santo Stefano, dove sono i prigionieri politici napoletani, con fondi forniti da esuli in Inghilterra ( Panizzi), dove poi si reca per prendere accordi diretti. Rifiuta il comando della spedizione effettuata poi da Pisacane (1857). Incontra a Torino per la prima volta Cavour e appoggia la Societā Nazionale che ha per motto "Italia e Vittorio Emanuele". |
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1858 1859 |
Cavour gli conferisce l'organizzazione dell'esercito dei volontari. In casa Camozzi, a Genova, nasce l'Inno di Garibaldi. Dopo la dichiarazione di guerra all'Austria, č nominato generale dell'esercito sardo; opera nella zona del lago Maggiore e del lago di Como, al comando dei Cacciatori delle Alpi. Con Lui sono Bixio, Cosenz, Türr e suo figlio Menotti. Si scontra con i Croati del generale Urban, vincendo a Varese, a San Fermo, entra a Bergamo e a Brescia. Dopo l'armistizio di Villafranca, accetta il comando in seconda dell'esercito della Lega d'Italia centrale sotto Manfredo Fanti. Lancia l'appello per il "Milione di fucili" per liberare l'Italia. |
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1860 |
Il 24 gennaio sposa e ripudia nello stesso giorno la marchesina Giuseppina Raimondi. Il matrimonio sarā annullato solo nel 1879. Diviene Gran Maestro della Massoneria; torna a Genova riavvicinandosi ai mazziniani, a causa della cessione di Nizza. Deputato al Parlamento vuole organizzare un motto per impedire il "referendum" d'annessione alla Francia.Crispi lo convince ad andare in sostegno di un moto che i mazziniani avevano organizzato in Sicilia. 5 maggio: partenza del "Piemonte" e del "Lombardo". Inizia l'impresa dei Mille.6 maggio: sbarco a Talamone e diversione di Callimaco Zambianchi contro lo Stato Pontificio. 11 maggio: sbarco a Marsala. A Salemi assunse la dittatura in nome di Vittorio Emanuele. 15 maggio: scontro a Calatafimi; 27 maggio: entra in Palermo.Nasce il dissidio con Cavour che vuole l'annessione immediata della Sicilia. Verso Messina: vittoria a Milazzo (21 luglio).Francesco II si ritira a Gaeta. Frattanto Cavour organizza una spedizione per impedire il consolidamento del potere di Garibaldi, che governa ormai su tutto il Regno di Napoli. Mentre i piemontesi battono l'esercito pontificio a Castelfidardo, Garibaldi, il 2 ottobre, affronta con 20.000 uomini l'esercito borbonico, sconfiggendolo al Volturno. A Caianello, vicino a Teano, incontra Vittorio Emanuele. Garibaldi si ritira e l'esercito regio assedia Gaeta che cadrā nel febbraio del 1861. Il 7 novembre entra a Napoli con il Re e il 9 novembre si imbarca per Caprera. |
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1861 |
18 febbraio: Garibaldi al Parlamento a Torino ha un dissidio con Cavour per la questione dell'esercito meridionale. Gli č offerto un comando nell'esercito degli Stati Uniti di Lincoln; rifiuta per la politica schiavistica di quel presidente. |
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1862 1863 |
Nel marzo presenzia a Genova al congresso del Comitato per la liberazione di Roma e Venezia; si forma la Societā Emancipatrice con Garibaldi presidente. A Torino incontra Vittorio Emanuele. Episodio di Sarnico: arresto di garibaldini che preparavano un'incursione nel Trentino. A giugno si reca in Sicilia per organizzare una spedizione verso Roma. Il 29 agosto č fermato sull'Aspromonte da reparti dell'esercito italiano comandati dal colonnello Pallavicini; Garibaldi č ferito e condotto prigioniero al Varignano, presso La Spezia. Rilasciato, torna a Caprera, dove rimane per tutto il 1863 a causa della ferita riportata. |
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1864 |
Nell'aprile si reca a Londra, dove ha accoglienze trionfali. Incontra Palmerston; visita Mazzini e i rivoluzionari europei lā in esilio. |
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1866 |
Nella III guerra d'indipendenza ha il comando del Corpo dei volontari; suo campo d'azione č la zona tra Verona e il Tirolo, con il compito di evitare che nuove truppe austriache entrino in Italia. Per la sconfitta dei regi a Custoza, Garibaldi č costretto a ritirarsi, malgrado la sua vittoria di Monte Suello e di Bezzecca. Trasmette il telegramma: "Obbedisco". |
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1867 |
Si organizza per l'attacco a Roma. Rattazzi lo fa arrestare e confinare a Caprera, da dove riesce ad evadere e a raggiungere la Toscana. Si unisce ai suoi volontari e porta l'attacco a Roma; il 25 ottobre vince a Monterotondo, ma a Mentana č sconfitto dai moderni "chassepots" dei francesi. Nuovamente arrestato č condotto al Varignano, poi a Caprera, dove rimarrā per tre anni. |
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1867 |
Scrive Clelia o il governo dei preti. |
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1868 |
Pubblica Cantoni il volontario. |
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1870 1871
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Guerra franco-prussiana: Garibaldi accorre in aiuto della III Repubblica; ha il comando dell'armata dei Vosgi, composta da 10.000 franchi tiratori con il compito di cooperare con le forze regolari del generale Cambrie nel settore orientale. A Digione vince i prussiani (21-23 gennaio 1871). Armistizio franco-prussiano; Garibaldi, pur eletto deputato nel dipartimento della Senna, torna a Caprera. Declina l'invito ad accorrere in soccorso della Comune, pur mostrando solidarietā con gli insorti di Parigi. Aderisce all'Internazionale. |
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1872 |
10 marzo: muore Mazzini; Garibaldi scorda ogni dissenso, particolarmente acuto negli ultimi anni a proposito dell'Internazionale, e si fa rappresentare ai funerali con la bandiera dei Mille. |
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1873 |
Pubblica I Mille. |
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1874 |
E' eletto deputato; alla Camera espone un progetto per bonificare l'Agro Pontino e rendere navigabile il Tevere. |
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1879 1882 |
Fonda la Lega della Democrazia con il programma: suffragio universale, confisca delle proprietā ecclesiastiche e abolizione dell'esercito stanziale.Sposa Francesca Armosino; sul registro matrimoniale si dichiara "Agricoltore".Viaggia in Sicilia e in Calabria, poi si ferma a Caprera sino alla morte: 2 giugno 1882. |
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