Il video della canzone, girato dalla compagna di Morgan Asia Argento, è infarcito, come un quadro simbolista di Redon, di messaggi non a tutti accessibili. Nel quale il ruolo fondamentale è recitato da Franco Battiato, che si è prestato a rappresentare una sorta di “guru spirituale d’altri tempi” pronto a trasmettere l’arte dell’assenzio. “Si, ho provato l’assenzio”, dichiara – con un filo di timidezza – Morgan. “Ha un sapore di anice, quando lo diluisci. La cosa che mi piace di più non è il gusto, né tanto meno l’effetto. E’ la reazione chimica che scaturisce dalla base dell’assenzio, un liquore verdastro, che a contatto con l’acqua si trasforma in una soluzione lattea. Nel video abbiamo usato dell’assenzio originale, comprato a Berlino. E ce lo siamo pure bevuto!”. La favola di questa conversazione di inizio estate potrebbe forse andare ancora avanti, come recitavano i vecchi vinili di storie musicate popolari negli anni ’70, quando il nastro si arresta. Quasi se un esorcismo aleggiasse nell’aria, la cassetta trancia la voce di Morgan lanciando uno strano scricchiolio, mentre ancora mi sta raccontando della mise del maestro Battiato sul set: il grembiule usato per dipingere. Parole che, dulcis in fundo, placano la sete di verità della mia ultima domanda: “Anche Franco si è concesso un sorso dell’antica bevanda color dell’opale?”.
(Valeria Rusconi)