Il ginnasta toscano conquista il terzo posto agli anelli
otto anni dopo il titolo olimpico di Atlanta

Chechi, miracolo di sport
"Questo bronzo � come un oro"

Ha gridato "vergogna" ai giudici troppo casalinghi
davanti alle telecamere: "Forse ho esagerato..."

Chechi alla fine dell'esercizio
 
ATENE - Ha detto addio alle Olimpiadi con un fantastico bronzo e con un "vergogna" dedicato a giudici troppo casalinghi. Due Olimpiadi dopo, all'et� di 35 anni, Chechi riesce a tornare sul podio olimpico. Un terzo posto che vale oro, considerando il grave infortunio patito prima delle Olimpiadi di Sidney. Un infortunio che sembrava dovesse porre termine alla carriera del campione di Prato, oro ad Atlanta, e invece l'impresa si � ripetuta.

Il portabandiera dell'Italia nella cerimonia di apertura ha inseguito il recupero ed � arrivato alla finale consapevole che sarebbe stata l'ultima chance per lui. E la prova l'ha sostenuta senza lasciarsi intimidire dai fischi e dalle urla di tifosi sugli spalti che temevano potesse togliere l'oro al beniamino di casa, Tampakos. Quando ha conosciuto il punteggio assegnatogli dai giudici, Chechi ha avuto come uno sbandamento, appoggiandosi al materasso della pedana, come se non ci credesse ancora che fosse comunque sul podio. Un bronzo che chiude una carriera unica e dai risultati prestigiosi: l'oro olimpico nel '96, 5 mondiali, 4 europei, 3 Coppe Europa e 6 titoli italiani.

Un bronzo che tutta la squadra azzurra ha salutato con gioia e commozione. "Sono contento, fino all'ultimo ho temuto di non farcela, � un bronzo dedicato a chi credeva in me ma anche a chi pensava che a quasi 35 anni non potessi raggiungere quest'obiettivo". In un attimo di rabbia ha gridato "vergogna" ai giudici. Il bulgaro Jovtchev, argento, avrebbe meritato pi� del greco Kampanos, oro. Poi, a mente fredda, ha ammesso di aver esagerato.

"Non vorrei oscurare con la protesta il mio risultato: questo bronzo � bello come l'oro".

(22 agosto 2004)