Kia Carnival

Fate largo allo spazio CARNIVAL DE SEUL

Kia Carnival ALBA ADRIATICA – La Kia propone al pubblico la nuova serie di un veicolo che ha contribuito a far conoscere questa casa coreana sull’intero territorio nazionale: questo prodotto è infatti la nuova Carnival. La seconda serie della monovolume orientale è equipaggiata con 2 propulsori (1 benzina 2700 da 189 cv e un diesel common rail 2900 CRDI da 185 cv) negli allestimenti Family, Harmony, Class.

Esternamente ci sono parecchie differenze con la serie precedente, differenze che riguardano le dimensioni (è più larga e più alta ma leggermente più corta), e anche l’anteriore, più europeo, con i bei fari trapezoidali che fanno da “paletto” alla ampia mascherina cromata. Lineare e pulito è invece il posteriore dove campeggia l’ampio portellone (è a apertura elettrica, basta spingere un tasto sul telecomando e si apre) e altro particolare estetico degno di nota riguarda le due porte posteriore che si aprono a scorrimento elettrico (come sulla Peugeot 1007).

Internamente l’auto si presenta come una monovolume poliedrica e polifunzionale (portaoggetti disseminati per l’abitacolo), con tanto spazio e confort a disposizione dei passeggeri. Ridisegnati sono stati la consolle e il quadro strumenti, completi con il clima trizona e il cambio sul cruscotto, come oramai la stragrande maggioranza delle case fa per i modelli polivalenti.

Kia Carnival Ora il momento del test drive: la Carnival provata è stata la 2900 CRDI Harmony da 30860 €. La nuova Carnival come ormai ogni monovolume medio grande che si rispetti offre un buon mix fatto di confort di bordo, enorme spazio a disposizione dei passeggeri, e facilità di guida, grazie anche al 2900 CRDI da 185 cv, che fanno di questa Kia un auto con cui aggredire l’asfalto e percorrere distanze, brevi o lunghe che siano in tutta tranquillità e relax.

Infine i prezzi: si parte dai 27400 della 2900 CRDI Family ai 33500 € della 2900 CRDI Class (diesel); invece il benzina 2700 costa 35400 €, ma è disponibile solo come ordine speciale.

A cura di Bruno Allevi